Abbiamo ricevuto dal dott. Magnano Mauro S.C. S.C. ORL ASL TO3, il lavoro sulla fragilità del paziente oncologico del distretto testa-collo che è stato pubblicato sul sito della Associazione Otorinolaringoiatri Ospedalieri Italiana (AOOI) nella sezione quaderni monografici al seguente link: https://www.aooi.it/quaderni-monografici-di-aggiornamento/

"Questo lavoro nasce dalla collaborazione di 14 Strutture Complesse di Otorinolaringoiatria che si interessano di oncologia del distretto testa-collo inserite nel circuito della Rete Oncologica di Piemonte e Valle d’ Aosta. Il concetto di fragilità del paziente che abbiamo di fronte, insito nell'arte medica, ha preso spazio progressivamente in questi ultimi 15 anni, in particolare in ambito di oncologia del distretto testa-collo il concetto di paziente fragile si è sviluppato negli ultimi 5 anni, con un crescente interesse tra gli autori. La specialità che si interessa del distretto testa-collo, a ben guardare risulta particolarmente coinvolta da questo aspetto, in considerazione proprio delle caratteristiche dei nostri pazienti, con abitudini voluttuarie come fumo ed alcool, con un habitus caratterizzato spesso da scarsa considerazione di sé, poco noti al proprio medico di famiglia e che contemporaneamente risultano essere pazienti complessi e di difficile gestione. Cos’ è la fragilità? ...la diminuita capacità di un organismo di ristabilire un equilibrio dopo l’esposizione ad uno stress, con conseguente aumento del rischio di ottenere un risultato, una risposta non adeguata a questo stimolo. La fragilità spesso si accompagana alla comorbilità, quelle condizioni patologiche croniche che possono affliggere il paziente condizionando ulteriormente il risultato. Spetta quindi al clinico valutare, stimare lo stato di fragilità o di “vulnerabilità” del paziente che deve essere sottoposto a trattamento per migliorare la pianificazione e la gestione dei percorsi dei nostri pazienti. ... con l’ augurio che il lavoro dei 94 autori possa essere spunto di riflessione per ulteriori approfondimenti dell’argomento.  
Mauro Magnano, S.C. ORL ASL TO3, Ospedali di Pinerolo e Rivoli"

Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo la lettera della Dott.ssa Incoronata Romaniello, Presidente dell'Associazione Mimosa,- Amici del DH Oncologico di Borgomanero (pdf - 74 KB) , in occasione della XV Giornata Nazionale del Malato Oncologico che si è tenuta in data 17.05.2020

Zecovir, Brivirac (brivudina): tossicità potenzialmente fatale delle fluoropirimidine quando somministrate poco prima o contemporaneamente alla brivudina o usate entro 4 settimane dalla fine del trattamento con brivudina

Laboratori Guidotti S.p.A in accordo con l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) desidera informarla di quanto segue:

Sintesi

  • Possono verificarsi casi fatali in seguito all'interazione tra brivudina e fluoropirimidine (ad es. fluorouracile, capecitabina, tegafur, flucitosina).
  • È necessario aspettare almeno 4 settimane dopo la fine del trattamento con brivudina prima di iniziare il trattamento con una fluoropirimidina. In molti casi, si sono verificati decessi quando questo periodo di attesa di 4 settimane non è stato rispettato (ad esempio, la brivudina è stata assunta nell’intervallo tra i cicli di fluorouracile).

Pertanto, sono state prese le seguenti misure:

  • Il riassunto delle caratteristiche del prodotto, il foglio illustrativo e l'etichettatura della confezione saranno modificati, per rafforzare l'importanza del rispetto dell'intervallo di 4 settimane tra il trattamento con brivudina e fluoropirimidina;
  • Nella confezione sarà inclusa una scheda di allerta per il paziente, che evidenzierà le informazioni essenziali per i pazienti e gli operatori sanitari;
  • Inoltre, verrà fornita una checklist al medico prescrittore per supportarlo nel verificare l'idoneità del paziente a ricevere il trattamento con brivudina