1. Se non sarò solo, affrontare la malattia farà meno paura. Le cure palliative accompagnano con competenza le varie fasi di una malattia che, nonostante le terapie innovative a disposizione, non può raggiungere la guarigione, garantendo la migliore qualità di vita possibile per il paziente, e offrendo un importante sostegno anche a tutti i membri della famiglia. 2. Se non sentirò dolore, è più probabile che vivere resterà desiderabile, anche nella malattia e alla fine della mia vita. I miei cari soffrono meno se mi vedono senza dolore. Le cure palliative permettono di non sentire, o di ridurre notevolmente, il dolore legato a molte patologie, non solo a quelle oncologiche. 3. Libero dal malessere, potrò ancora vivere con pienezza le relazioni fondamentali della mia vita. Le cure palliative alleviano tutti i sintomi che accompagnano la malattia e il suo progredire (la difficoltà respiratoria, la nausea, il vomito, la costipazione, l’affanno, l’agitazione, la secchezza della bocca e delle labbra). 4. Se sarò protetto dalle cure palliative, non rischierò di essere sottoposto a ricoveri inappropriati in Pronto Soccorso e a trattamenti sanitari che non vorrei. Le cure palliative, alleviando i sintomi, limitano i ricoveri ospedalieri, ed evitano le inutili sofferenze aggiuntive legate a esami diagnostici invasivi o altre procedure mediche. 5. Se sarò certo che mi dicano la verità riguardo alle mie condizioni, mi sentirò più tranquillo. Gli operatori delle cure palliative adottano un atteggiamento rispettoso della verità e dell’onestà della comunicazione. Tutta l’équipe curante è orientata a dire al malato la verità delle sue condizioni, se lui lo desidera. A differenza di altri contesti della medicina, la cultura della comunicazione veritiera è parte integrante delle cure palliative. 6. Se il mio percorso sarà difficile, sarò sostenuto e compreso. Le cure palliative si occupano anche dell’ansia e della sofferenza esistenziale che possono accompagnare la malattia cronica o degenerativa e la fine della vita, sia per il malato che per i suoi familiari, con psicologi esperti. 7. La mia famiglia sarà aiutata a ritrovarsi, anche se non sempre è stata unita durante la vita. Gli operatori delle cure palliative sono attenti e protettivi nei confronti di tutti i membri della famiglia, così che ciascuno possa sostenere a sua volta chi è malato. 8. Se riuscirò a continuare a coltivare i miei interessi e a fare attività gratificanti, se sarò libero di parlare di tutto, anche della sofferenza e delle paure, sentendomi compreso, ogni esperienza potrà essere più lieve. Le cure palliative, oltre all’équipe curante (infermieri, medici, psicologi, fisioterapisti) mettono a disposizione assistenti sociali, assistenti spirituali e volontari, persone accuratamente formate e capaci di costruire una relazione di ascolto e di dare aiuto concreto ai malati e alle famiglie. 9. Se le cure praticate non riusciranno a limitare la mia sofferenza, potrò essere addormentato. Le cure palliative offrono la possibilità di una sedazione palliativa profonda quando ci siano sintomi refrattari, fisici o psichici (ossia quando il dolore, o altri sintomi fisici, o anche la sofferenza esistenziale, richiedano di ridurre o annullare il livello di coscienza). 10. Se sarò certo che la mia famiglia sarà sostenuta anche in futuro, riuscirò a essere più sereno. Le cure palliative si prendono cura della famiglia del malato anche dopo la morte, e seguono i familiari in lutto proponendo loro percorsi di sostegno. In molte realtà (e soprattutto in Piemonte, grazie alla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta) esiste un progetto chiamato Protezione Famiglia, che non abbandona le famiglie né prima né dopo la perdita. Whatsapp